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Progetto “Sentieri”
un percorso di reintegrazione sociale



"Il progetto emarginato rappresenta una proposta di giustizia riparativa che ha visto coinvolti i detenuti del carcere di Opera Milano, destinatari di permessi premio, in un percorso di reintegrazione sociale diretto a voler recuperare i legami affettivi e sociali, interrotti a causa dell’emergenza Covid 19, attraverso la rigenerazione di alcuni sentieri, all’interno del Parco di Paneveggio, colpiti dalla tempesta Vaia. Il progetto che vede come partners il Comune di Predazzo e il parco Naturale di Paneveggio, coinvolge anche l’Istituto di Istruzione “la Rosa Bianca” come sostenitore.

Quale soggetto proponente, il progetto ha fatto riferimento all’Associazione “Il Bivacco Carcere e Territorio” che, dagli anni novanta, attraverso azioni concrete di accoglienza, si occupa di rispondere alle esigenze di sostegno sociale e morale espresse dai carcerati e dai loro famigliari.

Durante gli incontri preparatori al progetto, i due soggetti promotori , per mezzo del Direttore del carcere di Opera Milano, dott. Degregorio e del responsabile Presidente dell’Associazione il Bivacco, hanno illustrato la validità del progetto che tiene conto della dimensione sociale e solidaristica delle attività di pulizia dei sentieri come luogo in cui operare attivamente il riavvicinamento con la comunità e ricomporre la frattura sociale che si è venuta a creare a seguito della commissione dei reati.



La scorsa settimana sono stati organizzati due incontri, uno nella sede di Predazzo (lunedì 23 maggio) e l’altro a Cavalese (venerdì 27 maggio), con il Direttore del carcere Degregorio, il Presidente e la Vice Presidente dell’Associazione e i detenuti. In particolare lunedì pomeriggio l’incontro è stato rivolto agli studenti delle classi quinte della sede di Predazzo, mentre nella mattinata di venerdì  hanno incontrato gli studenti delle classi terze e quarte dell’indirizzo sociale e linguistico e che durante l’anno scolastico hanno avuto modo di approfondire, anche in maniera trasversale, i concetti di giustizia, coercizione e solidarietà.

L’incontro nella sede di Cavalese si è aperto con il saluto e la riflessione del Dirigente scolastico prof. Marco Felicetti, al quale ha fatto seguito l’intervento del Direttore del carcere dott. Degregorio che ha descritto le varie attività di recupero/rieducazione che vengono condotte all’interno del carcere di Opera Milano:  tra le altre un progetto dal nome "Metamorfosi" in cui i detenuti trasformano il legno dei barconi di Lampedusa in violini e la costruzione da parte dei detenuti di un maneggio all’interno del carcere. Continuando la sua esposizione il Direttore ha evidenziato la necessità che i detenuti prendano coscienza dei lori errori per poter affrontare un percorso di recupero sociale totale e proficuo.
Successivamente i detenuti hanno voluto raccontare le loro attività quotidiane durante questo progetto e l’importanza rieducativa che passa attraverso attività a favore della comunità. In un secondo momento, in maniera partecipata e molto sentita, i detenuti hanno sensibilizzato gli studenti al rispetto della legalità attraverso il racconto delle loro esperienze passate che li hanno condotti in carcere. Infine confrontandosi con loro hanno risposto alle loro domande in maniera costruttiva e riflessiva.
La testimonianza  del direttore e i racconti dei detenuti, hanno condotto il dialogo attraverso un percorso denso di suggestioni e allo stesso tempo realistico, proiettando uno sguardo sul passato affinché la visione sul futuro possa condurre i ragazzi sui “sentieri” dell’empatia e del rispetto sociale."

Presenti anche la Sindaco del comune di Predazzo, Maria Bosin, il Commissario della Comunità Territoriale di Fiemme, Gioavnni Zanon e il Presidente del Consiglio comunale di Cavalese, Raffaele Vanzo che a loro volta hanno potuto apprezzare il senso ed il significato dell’intervento proposto agli studenti.

Prof. Francesco Virdis

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